GIORNATA DEL RENE – 09/03/23

L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del coronavirus investe tutta la popolazione, ma colpisce ancora più duramente chi è già debilitato da altre patologie. Per questo, in questi giorni siamo a rispondere alle domande di pazienti, familiari, operatori sanitari, coinvolti nel contrastare il diffondersi del Covid-19. Si riportano di seguito informazioni, in relazione alle numerose sollecitazioni provenienti dai territori e alla necessità per tutti di avere a disposizione indicazioni da poter trasferire ai pazienti nefropatici, dializzati e trapiantati di tutti gli organi e tessuti
Il Centro Nazionale Trapianti ha diffuso misure e indicazioni da seguire, di seguito indicazioni più dettagliate, che integrano quelle contenute nella nota ai CRT e che saranno inviate ai centri trapianto. Il documento ribadisce le misure cui i pazienti trapiantati devono attenersi, dovendosi ricavare che non si tratta di adempimenti ordinari facoltativi, ma assolutamente doverosi e obbligatori nella fase che stiamo vivendo.
Questo il testo: “Non esistendo al momento vaccini o farmaci antivirali specifici per l’infezione da nuovo Coronavirus, si raccomanda ai pazienti trapiantati o ai soggetti in trattamento con immunosoppressori per altre patologie il rispetto rigoroso delle norme di comportamento che qualunque paziente trapiantato dovrebbe seguire, indipendentemente dall’epidemia da Coronavirus. In particolare, si raccomanda di evitare, ove possibile, luoghi affollati e, qualora indispensabile, l’uso della mascherina chirurgica, nonché un’accurata e frequente igiene delle mani. Le stesse precauzioni vanno adottate in caso di frequentazione di strutture ospedaliere per visite od esami. Si raccomanda, inoltre, di evitare le visite al proprio domicilio da parte di familiari o amici con sintomi respiratori. Al fine di evitare contagi in ambito lavorativo si suggerisce di mantenere una distanza di almeno due metri dai colleghi che presentino sintomi respiratori, invitandoli ad indossare una mascherina. Rimane fondamentale un’accurata igiene delle mani”.
Il 27 febbraio 2020 a cura del Dott. Giuseppe Rombolà, Direttore della UOC di Nefrologia di Varese, nonché Presidente della SIN Sez. Lombardia, viene redatta e diffusa la seguente circolare i cui contenuti sono riferiti ai comportamenti da adottare sia per i sanitari sia per i pazienti di fronte alle varie situazioni da fronteggiare.
Contenuti della Circolare SIN: “Norme comportamentali per la gestione del coronavirus (SARS-CoV-2) redatte sulla base delle disposizioni regionali e ministeriali”.
Pur considerando che i pazienti in trattamento dialitico siano indubbiamente più esposti a contrarre patologie infettive e ad avere poi manifestazioni più importanti rispetto la popolazione non in dialisi, NON vi è ragione di adottare misure profilattiche specifiche su tutta la popolazione dei dializzati, se non quelle dettate dal buon senso e dalle norme di protezione individuale che dovrebbero essere sempre in uso.
1. Nelle sale d’attesa dei pazienti bisogna chiedere di mettere dei dispenser di soluzioni alcoliche e invitare i pazienti ad usarli.
2. I pazienti emodializzati devono essere invitati a lavarsi le mani e il braccio della fistola prima dell’inizio della dialisi e disinfettare accuratamente le aree di puntura.
3. Il personale infermieristico e medico di assistenza alle sale dialisi deve indossare mascherina chirurgica e occhiali protettivi lavarsi le mani con acqua e sapone e usare sistematicamente soluzioni alcoliche.
Gestione dei vari casi ipotizzabili:
Pazienti emodializzati provenienti da aree così dette “attive”, oppure che abbiano avuto contatti con persone poi risultate positive:
1 .Assenza di manifestazioni di malattia, devono indossare la mascherina chirurgica da quando arrivano al centro (prima non è di nostra competenza) a quando escono, quindi per tutta la durata della seduta dialitica, in caso di starnuti usare fazzoletti monouso e buttarli dopo ogni singolo uso e si raccomanda l’applicazione rigorosa di quanto previsto sulla disinfezione.
2. Paziente che arriva in dialisi con febbre o manifestazioni infettive delle vie aeree.
Il paziente va inviato in PS dove sarà valutato dal collega del PS e dall’infettivologo e applicate le disposizioni e le procedure previste dal ministero e dalla regione Lombardia.
Se l’infettivologo decide di fare l’accertamento diagnostico tramite l’esecuzione del tampone naso-faringeo, in attesa dell’esito, bisognerà decidere insieme al collega infettivologo se il paziente va contumaciato oppure no. Considerando che il tempo medio per avere l’esito definitivo del tampone si aggira intorno a 48 ore non è possibile procrastinare la dialisi e pertanto il paziente deve essere ricoverato e dializzato in un locale idoneo alla contumacia e all’esecuzione della dialisi. Se usate abitualmente apparecchi mobili di preparazione dell’acqua da dialisi chiedere all’ufficio tecnico di installare attacchi di carico e scarico acqua in una/due stanze contumaciali nel reparto di malattie infettive.
In questo caso e fino a quando non si ha a disposizione l’esito del tampone NF il paziente va considerato come sospetto di SARS-CoV-2 e gli operatori sanitari dovranno indossare:
Se l’esito del tampone è positivo il paziente continua l’isolamento e gli operatori a contatto dovranno indossare:
3. In caso di insufficienza respiratoria, con febbre e/o manifestazioni infettive delle vie aeree il paziente sarà sottoposto all’attenzione dei rianimatori.
4. I pazienti in trattamento dialitico peritoneale nei limiti del possibile vanno gestiti al domicilio.
Nel caso di pazienti che ricadano nella condizione di cui al punto 2 o 3, che effettuano dialisi in un centro periferico che non dispone di strutture contumaciali e/o malattie infettive e/o rianimazione, oppure che il centro non sia nella possibilità di effettuare dialisi fuori dal proprio reparto, i pazienti vanno centralizzati nelle strutture ospedaliere che dispongono oltre che della nefrologia anche di questi requisiti.
Si ricorda che non vi è alcuna necessità o beneficio nell’indossare mascherine di qualsiasi tipo per muoversi nei reparti di degenza o nei corridoi o viali dell’Ospedale e che, piuttosto, un utilizzo inappropriato di questi dispositivi può rappresentare uno spreco di risorse che, in caso di reale e giustificata necessità, potrebbe determinarne una carenza importante.
1) mascherina a tutti gli operatori durante la permanenza nel centro dialisi
2) lavaggio accurato delle mani ( o utilizzo delle apposite soluzioni disinfettanti) frequente e prima e dopo ogni contatto con il paziente ed utilizzo dei guanti ad ogni contatto
3) mascherina a TUTTI pazienti durante la seduta
4) utilizzare disinfettanti appositi per la disinfezione delle mani di TUTTI pazienti prima e dopo la seduta
5) consegnare ad ogni paziente una mascherina chirurgica che deve essere indossata durante il trasporto al centro dialisi, durante la seduta e durante il trasporto per il ritorno a casa. Per ora la mascherina è individuale.
6) avvisare i medici dei pazienti che presentano i sintomi in modo che si decida con gli infettivologi se procedere al tampone.
Si riportano alcune informazioni e valutazioni riguardanti le lavoratrici e i lavoratori. Le indicazioni hanno carattere generale. Tuttavia si sottolineano alcuni orientamenti che possono riguardare in particolare persone in dialisi e trapiantati.
1.Evidenziamo la possibilità che la modalità di “lavoro agile” sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti;
2.Di seguito si riporta la sintesi di alcune note redatte dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro.
La fondazione ha preso in esame cinque motivi di assenza dal lavoro a causa del coronavirus. Si tenga conto che il decreto legge “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, varato il 23 febbraio dal Governo – che assegna ai Ministri ampi poteri di intervento straordinario per delimitare le potenziali occasioni di diffusione dei focolai – ha incrementato le occasioni in cui le attività lavorative possono essere particolarmente condizionate da interventi di Pubbliche Autorità.
In questa situazione si realizza la sopravvenuta impossibilità a recarsi al lavoro per cause indipendenti dalla volontà del lavoratore,
che resterà, dunque, a casa ma con la retribuzione pagata. È questo uno dei casi per i quali è stata richiesta l’emanazione di un provvedimento normativo che preveda la Cassa Integrazione Ordinaria per queste tipologie di eventi, a prescindere dalla dimensione aziendale. L’alternativa alla Cassa Integrazione, laddove possibile dalla tipologia della prestazione lavorativa, è rappresentata dal lavoro agile che, ai sensi della l. n. 81/2017, può essere svolto in remoto dal lavoratore subordinato. [Nota di redazione:spetta al datore di lavoro dotare la lavoratrice o il lavoratore degli strumenti tecnici necessari].
Il Dpcm 4 marzo 2020 (art.2, punto 1/b) sottolinea che “è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” . Per tali soggetti, per analogia al punto d) del presente elenco, la quarantena è da considerarsi come astensione obbligata dal provvedimento amministrativo.
Coronavirus: attivo un numero verde per i pazienti nefropatici
Un numero verde per rispondere alle domande e ai dubbi dei pazienti nefropatici sull’emergenza coronavirus: ad attivarlo è la Fondazione italiana del rene (Fir), in collaborazione con la Società italiana di nefrologia (Sin) e con il patrocinio del Centro nazionale trapianti.
Mercoledì 11 dicembre – ore 12:30 – San Vito – Infermieri e medico.
Martedì 17 dicembre – ore 12:30 – Ns sede – Medici convegni. (INVITATO TUTTO IL CONSIGLIO) Il Consiglio si riunirà prima dell’incontro.
Mercoledi 18 dicembre – ore 12:30 – Pordenone – Infermieri e medici consegna telecomandi. (INVITATO TUTTO IL. CONSIGLIO)
Giovedì 19 dicembre – ore 9:30 – Maniago – Infermieri e medico consegna televisori e telecomandi.
Ore 12:30 – Spilimbergo – Infermieri e medico.
Venerdì 20 dicembre – ore 12:30 – Sacile – Infermieri e medico.
A partire da martedì 3 e mercoledì 4 dicembre dalle ore 12 alle ore 14 (e a seguire ogni primo martedì e mercoledì del mese) saremo a vostra disposizione presso la sala attesa del reparto Dialisi al 4 piano dell’ospedale di Pordenone (Padiglione B) per ogni vostra esigenza, domanda o proposta.
DOMENICA 24 NOVEMBRE ore 12.00
PRESSO :“ RISTORANTE ALLA FATTORIA”
PORDENONE – Via Nuova di Corva, 88
Ci allieteranno, con la loro voce il Duo: ADRIANO CELENTANO E CLAUDIA MORI
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Quote di partecipazione:
Sono ovviamente invitati familiari, amici e simpatizzanti.
Per motivi organizzativi vogliate cortesemente comunicare le Vs. adesioni
ENTRO E NON OLTRE il 18 NOVEMBRE telefonando ad uno dei Consiglieri:
Zelanda Paola 348 2231633 D’Elia Vincenzo 3391622865
Clarotto Giuseppe 0427 96329 Gabriella Salvadori 3334240014
Bortolin Renato 3286551733 Annalisa Zandonà 3382358696
Nel corso della giornata si provvederà al rinnovo dei tesseramenti 2020
L’APPED, con il patrocinio del Comune Di Azzano Decimo, dell’ AAS 5 friuli occidentale, dell’Associazione Nazionale Insigniti Onoreficienze Cavalleresche e della Bcc Pordenonese, organizza il convegno “Alimentazione e stili di vita. Principi di una corretta alimentazione”.
L’evento, in cui interverranno il Dott. Walter Mancini e la Dott.ssa Dietista Sabrina Rampazzo, si svolgerà presso la Casa dello Studente di Azzano Decimo.
Durante il convegno verranno affrontati temi riguardanti la cura della salute attraverso l’alimentazione, per la prevenzione delle malattie renali e per il mantenimento di un corretto organismo.